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Dito a scatto: guarisce da solo? Rimedi, intervento, cure e tutori

 

Il dito a scatto, o impropriamente diti a scatto, conosciuti in ambito medico con il nome di tenosinovite stenosante, è la tenosinovite (che possiamo immaginare come una infiammazione del tendine) delle guaine, ovvero dei rivestimenti, dei tendini dei muscoli flessori che si verifica tipicamente nel 4° dito (anulare) o nel pollice a causa dell'uso ripetitivo delle dita o della mano.

In qualità di disturbo molto comune, il dito a scatto può causare una significativa compromissione della funzionalità della mano e più in generale del braccio. Quando il dito o le dita a scatto riguardano l’anulare, spesso la terminologia, seppur non scientifica, è quella di anulare a scatto o anulare che scatta, mentre nel caso del pollice, si parla di pollice a scatto o pollice che scatta.

Il dito a scatto, solitamente, si verifica in una delle 3 seguenti zone anatomiche della mano e delle dita o falangi a seconda della puleggia di riflessione (insieme di legamenti e di rivestimenti che fa sì che il tendine rimanga adeso all’osso) considerata. In particolare le localizzazioni sono le articolazioni:

  • metacarpo-falangee (verso la mano);
  • interfalangee prossimali (il primo “snodo articolare” delle dita);
  • interfalangee distali (la seconda articolazione delle dita – la più lontana dalla mano).

Lo scopo di questo articolo è quello di approfondire i sintomi del dito a scatto, i tutori del dito a scatto e i rimedi o le cure più efficaci per risolvere la problematica.

 

Sintomi del dito a scatto

I sintomi del dito a scatto sono molto caratteristici. I pazienti in genere lamentano dita bloccate o dito bloccato durante la flessione (piegamento del dito) o l'estensione (distensione o ritorno alla posizione “dritta” del dito) e, di solito, l'estensione sembra essere quella più problematica, in particolare in quello che viene definito pollice a scatto o anulare a scatto.

La condizione clinica del dito a scatto non si limita solo allo scatto in sé o al blocco delle dita, ma è possibile che chi ne soffre possa notare un lieve gonfiore al dito o alla mano o addirittura percepire manualmente un nodulo nella zona dove si avverte il vero e proprio scatto del tendine o blocco del dito. Lo scatto che i pazienti percepiscono solitamente è doloroso e di norma la difficoltà maggiore, come detto, è quella di riaprire la mano e distendere il dito partendo da una posizione di flessione (piegamento) del dito prolungata – verso l’estensione.

È altrettanto frequente che i pazienti lamentino sintomi molto fastidiosi alla mano e al dito, tra cui dolore e rigidità al mattino dopo aver mantenuto la mano e le dita nella stessa posizione – in particolare in chiusura.

Durante la visita, il medico o il fisioterapista potrebbero notare un vero e proprio blocco del dito, uno scatto presente nel movimento di apertura o chiusura delle dita, gonfiore o un nodulo e potrebbero rilevare come la palpazione dei punti di blocco o scatto sia dolorosa.

 

Dito a scatto: guarisce da solo?

Il dito a scatto, o dita a scatto, solitamente hanno una buona prognosi, ovvero un buon decorso e un buon processo di guarigione. Questo avviene, però, se il dito a scatto viene trattato appropriatamente. Pertanto, alla domanda “il dito a scatto guarisce da solo?” purtroppo la risposta tendenzialmente è no. Molti pazienti con dita bloccate o dito a scatto rispondono positivamente alle infiltrazioni di corticosteroidi (proposte unicamente da personale medico) e fisioterapia attraverso esercizi e terapia manuale con il fisioterapista e questo percorso di cure potrebbe durare da settimane a mesi. A volte, invece, questi ultimi rimedi per il dito a scatto non sono sufficienti, tanto da richiedere l’intervento: operazione chirurgica rivolta a quei pazienti che hanno, ad esempio, dita bloccate o dito a scatto persistente che non risponde alle terapie non chirurgiche.

 

Dito a scatto: l’anulare e il pollice

L'anulare che scatta o l'anulare a scatto sono entrambi termini per indicare la patologia del dito a scatto a carico del 4° dito, ovvero l'anulare. L'anulare, insieme al pollice sono le zone più frequentemente colpite dalla problematica e sono quelle per cui i pazienti si rivolgono più frequentemente a ortopedici, fisioterapisti o altri specialisti per ricercare cure e rimedi. Al di là della patologia in sè, è bene ricordare come il dito a scatto a livello dell'anulare sia probabilmente meno disabilitante rispetto a quello che avviene a livello del pollice: il pollice è una delle dita portanti della mano grazie al quale è possibile eseguire tutte le attività di prensione e forza della mano. La sede più frequente di dito a scatto è quella della metacarpo-falangea, ovvero dell'articolazione più vicina alla mano (alla radice del dito).

 

Intervento dito a scatto

L’intervento chirurgico per il dito a scatto viene definito in ambito medico come release – in particolare il release aperto della puleggia di riflessione della metacarpo-falenagea (attualmente considerato l’intervento chirurgico di prima scelta). La chirurgia viene presa in considerazione dagli specialisti ortopedici solitamente in caso di:

  • Assenza di miglioramento attraverso tutori/splint o infiltrazioni;
  • Dito bloccato;
  • Dito a scatto a livello del pollice durante l’infanzia.

Esiste, inoltre, un’alternativa chirurgica al release aperto che è quello che viene definito release percutaneo della puleggia di riflessione della metacarpo falangea. Quest’ultimo approccio chirurgico, sebbene si sia dimostrato efficace e sicuro a livello del pollice, talvolta viene sconsigliato a causa della possibilità di compromissione o interessamento del nervo digitale.

 

Dito a scatto: cure e rimedi

Le cure e i rimedi per il dito a scatto sono sia di tipo conservativo che chirurgico. Il paziente che soffre di dito a scatto dovrebbe consultare gli specialistici in ortopedia e fisiatria, nonché il fisioterapista specializzato in ambito muscoloscheletrico, per discutere le possibilità di gestione e a quale tipologia di disturbi appartiene (disturbo che può beneficiare dall'approccio conservativo o condizione che può beneficiare unicamente dalla chirurgia). Per questi motivi, i professionisti incaricati della gestione di un paziente con dito a scatto sono esclusivamente l'ortopedico, il fisiatra e il fisioterapista specializzato.

 

Tutori per dito a scatto

tutori o gli splint per il dito a scatto sono strumenti che riducono la possibilità di scorrimento e movimento del tendine che, allo stato attuale, "scatta" durante il movimento di flessione ed estensione delle dita. Lo scopo, quindi, è quello di ridurre la problematica di dolore, di infiammazione e di salvaguardare, soprattutto nei primi periodi, il dito da ulteriori sollecitazioni meccaniche. Solitamente, gli splint utilizzati per i pazienti che soffrono di dita a scatto è quello che prevede il blocco delle articolazioni metacarpo-falangee a circa 10-15° di flessione e, di norma, viene tenuto dalle 6 alle 10 settimane. Purtroppo, sembra che non tutti i pazienti beneficino da tali splint: per i pazienti con sintomi severi e presenti da tanto tempo, questa modalità di gestione potrebbe non essere sufficiente per ripristinare la funzionalità delle dita e della mano.

 

 

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