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Cefalea tensiva o muscolo tensiva: cos’è, sintomi, rimedi, a chi rivolgersi

La cefalea tensiva è la più comune forma di cefalea primaria. Le cefalee, infatti, si suddividono in primarie e secondarie a seconda della causa che le provoca. Tra le più comuni forme di cefalea secondaria ricordiamo ad esempio quella cervicogenica, ovvero proveniente dalle strutture cervicali (conosciuta anche come mal di testa da cervicale).

Cefalea muscolo tensiva, cefalea da contrazione muscolare o cefalea di tipo tensivo sono tutti sinonimi e indicano la stessa condizione clinica. Il termine emicrania tensiva o emicrania muscolo tensiva o emicrania tensiva sono diciture in parte scorrette in quanto l’emicrania è una condizione clinica diversa dalla cefalea tensiva propriamente detta.

Ciò che è bene ricordare è che dal punto di vista terminologico la cefalea di tipo muscolo-tensivo viene suddivisa anche sulla base della frequenza degli episodi. In particolare vengono distinte cefalee tensive episodiche e croniche.

Entrando nel merito della durata di questo tipo di cefalea, la scienza suggerisce come gli attacchi della cefalea tensiva episodica durino dai 30 minuti fino ai 7 giorni. Può essere bilaterale (ovvero localizzata sia a destra che a sinistra) a fascia localizzata a livello principalmente della fronte e non peggiora solitamente con l’attività fisica.

Perché ci interessa parlare di cefalea tensiva?

Perché è una delle cefalee più diffuse e basti pensare che una persona su 5 in tutto il mondo soffre di questa condizione. Non è solo una cefalea molto diffusa, è una delle condizioni cliniche più frequenti al mondo!

 

Cefalea muscolo tensiva sintomi 

Ma quali sono i sintomi della cefalea tensiva? Ecco una breve rassegna utile per i pazienti:

  • Mal di testa fronte e nuca;
  • Mal di testa non pulsante;
  • Dolore opprimente o oppressivo, come una morsa;
  • Nessun peggioramento o minimo peggioramento con l’attività fisica (diversamente da quanto avviene nell’emicrania);
  • Localizzazione del dolore normalmente bilaterale e non da un lato solo a livello frontale o nucale o con dolore ai lati della testa;
  • Durata degli attacchi da 30 minuti a 7 giorni;
  • Saltuaria presenza di fono- o foto-fobia (fastidio in risposta ai suoni o alla luce).

 

E quali sono gli indizi che devono allarmarci?

In ambito scientifico esistono fortunatamente una serie di segni e sintomi che i pazienti dovrebbero conoscere per capire se si tratta di una cefalea che ha immediato bisogno di visita medico-specialistica o di cure più urgenti. Tra questi ricordiamo:

  • Esordio improvviso della cefalea;
  • Cefalea estremamente severa tale da compromettere la quotidianità;
  • Età di insorgenza della cefalea dopo il 50 anni di età senza mai averla avuta prima;
  • Nuovo episodio di cefalea con patologie sistemiche associate;
  • Segni neurologici;
  • Papilledema;
  • Mal di testa associato a trauma.

 

Cefalea muscolo tensiva da ansia

Per sua definizione la cefalea tensiva si associa a distress umorali, emotivi o legati all’ansia e alla depressione, nonché a patologie psichiatriche note o non note. Alcuni pazienti ricercano spiegazioni alla propria “cefalea muscolo tensiva da ansia”, ma è bene sapere che ansia stessa e depressione sono un’associazione vera e concreta degli episodi di cefalea.

Non è un caso, infatti, che siano i pazienti con ansia o depressione a sviluppare più frequentemente cefalea muscolo tensiva e che, al tempo stesso, gli episodi più significativi di ansia si associno a mal di testa più frequenti o intensi.

 

Cefalea muscolo tensiva e orecchie tappate

In caso di cefalea tensiva o orecchie tappate è necessario consultare il proprio medico o lo specialista in otorinolaringoiatria o il neurologo. L’orecchio tappato, infatti, potrebbe essere causato da semplice eccesso di cerume, da patologie specifiche di interesse dell’otorinolaringoiatra come l’otite o altro che esula dall’ambito della “sola” cefalea.

 

A chi rivolgersi in caso di cefalea tensiva?

  • Neurologo: la cefalea tensiva è un disturbo di tipo neurologico e pertanto il neurologo sarà il principale professionista da contattare;
  • Fisioterapista: attraverso le proprie tecniche manuali ed esercizi specifici per il collo e per la testa aiuterà il paziente a ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi;
  • Psicologo: attraverso le tecniche psicologiche di gestione dell’ansia e del distress emotivo, lo psicologo aiuterà il paziente nel percorso verso la migliore gestione della patologia;
  • Psichiatra: l’ansia e la depressione sono disturbi psichiatrici e pertanto lo psichiatra, tanto quanto il neurologo, sarà uno dei protagonisti del team di lavoro per il paziente con cefalea tensiva.

 

Cefalea tensiva cronica

La cefalea tensiva cronica è la cefalea che dura per un periodo superiore ai 3 mesi. Oltre queste tempistiche non si parla più di cefalea ricorrente o episodica, seppur anche il mal di testa di questo tipo cronico potrebbe caratterizzarsi per momenti di acuzie e remissioni più o meno “distanziati” nel tempo.

Per questo tipo di cefalea, chiamata talvolta anche con il nome di cefalea muscolare o riferita dai pazienti come “tensione tempie”, sarà indispensabile rivolgersi a un team multidisciplinare composto da fisioterapista, neurologo, psicologo e psichiatra per una corretta gestione. Infatti, è molto più probabile che in un paziente con cefalea muscolotensiva siano presenti aspetti psicologici o che richiedono attenzione psichiatrica rispetto a chi abbia una cefalea episodica che riesce a gestire con la sola terapia farmacologica proposta dagli specialisti del settore.

 

Cefalea tensiva rimedi, farmaci, terapia

La gestione della cefalea tensiva, i farmaci, la terapia e i suoi rimedi devono essere distinti sulla base della tipologia della cefalea. In ambito specialistico, infatti, i medici distinguono gli interventi sulla base della cefalea tensiva episodica o sulla base della cefalea tensiva cronica. A prescindere dalla tipologia di cefalea, la maggior parte delle terapie sono di tipo farmacologico.

Nel caso del mal di testa tensivo episodico vengono prescritti principalmente farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), mentre per quello cronico, sicuramente più complesso, gli specialisti ricorrono all'utilizzo di antidepressivi triciclici, inibitori selettivi della ricaptazione della serotoninca o miorilassanti - seppur per questi ultimi non vi siano dati scientifici consistenti a loro sostegno.

 

E oltre i farmaci cosa può fare un paziente con cefalea tensiva?

Esistono anche altre tipologie di terapia che possono ridurre la frequenza degli attacchi e l'intensità degli stessi, come il biofeedback, la fisioterapia, la terapia psicologica o la terapia cognitivo-comportamentale. Non solo, sembra che esercizi di rilassamento e posturali possano dare beneficio a questi pazienti grazie alla loro capacità di ridurre la tensione muscolare che, per definizione, fa parte di questa cefalea. Non sono invece raccomandate terapia alternative di non comprovata efficacia e non raccomandate dal proprio medico di medicina generale o dagli specialisti.

 

Fisioterapia: una modalità efficace e senza rischi

La fisioterapia, in particolare la fisioterapia specialistica muscoloscheletrica, è una modalità di gestione della cefalea tensiva che può supportare la terapia farmacologica proposta dagli specialisti. Ciò che i pazienti devono tenere bene a mente è che non è raccomandato rinunciare o interrompere le terapie farmacologiche per affidarsi completamente ad altre terapie che non sono la prima linea di intervento (come i farmaci).

Ad ogni modo, la fisioterapia può aiutare i pazienti attraverso tecniche manuali di rilassamento della muscolatura del collo (erettori spinali, trapezi, sub-occipitali, masseteri, temporali) e allo stesso tempo migliorare il movimento della testa - aspetto importante in tutti i pazienti con cefalea. Per farla semplice: un collo e una testa con limitazione del movimento, collo rigido e tensione muscolare, lavorerà sicuramente peggio rispetto a un collo senza tensione muscolare e senza "impedimenti" al movimento. Oltre alle tecniche manuali, il fisioterapista può insegnare al paziente alcuni esercizi specifici per il miglioramento del movimento del collo e per il rilassamento dei muscoli cervicali in modo che il paziente possieda un'arma efficace da poter utilizzare anche in autonomia a casa. Questi esercizi dovranno essere prescritti dal fisioterapista stesso in studio dopo aver valutato correttamente il collo (zona cervicale) del paziente e aver identificato le problematiche muscolo-scheletriche più coinvolte nella cefalea.

Sarà un semplice massaggio per mal di testa? Fortunatamente, no. Le tecniche di terapia manuale e gli esercizi specifici che, oggi, i fisioterapisti specializzati propongono sono ben oltre tale tecnica che, certamente, potrebbe essere utile in tutti quei pazienti nei quali la tensione muscolare sembra essere la problematica muscoloscheletrica più incisiva in questo disturbo.

 

 

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