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Infiammazione ileopsoas: sintomi, cura, tempi di recupero

Infiammazione ileopsoas: cos'è

L'infiammazione dell'ileopsoas è una condizione dolorosa molto frequente sia nella popolazione sportiva che sedentaria. L'ileopsoas, nello specifico, è il più potente muscolo flessore dell'anca - quello che, attraverso la sua contrazione, permette di sollevare la gamba verso l'alto e in particolar modo di sollevare il ginocchio verso l'alto. Non a caso, l'ileopsoas è considerato lo "starter" (quello che fa sì che inizi) il camminoAnatomicamente, l'ileopsoas è l'unione di due ventri muscolari (muscolo iliaco e muscolo psoas) e origina (parte) dalle vertebre lombari e dall'ultima vertebra toracica (T12-L4) e si inserisce sul piccolo trocantere, una sporgenza molto profonda e interna del femore.

 

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Il muscolo ileopsoas si trova nella zona più anteriore dell'anca ed è un muscolo molto profondo: tra le sue funzioni, oltre quella di flettere l'anca (ovvero sollevare la gamba verso l'alto), ha anche quella di:

  • stabilizzare l'articolazione dell'anca anteriormente (davanti) insieme ai legamenti anteriori e agli altri muscoli;
  • flettere il tronco sul bacino agendo in sinergia con i muscoli addominali.

L'ileopsoas è un muscolo quasi sempre attivo nelle attività di vita quotidiana, dal momento che "collega" il tronco e il bacino al nostro arto inferiore. Per questo motivo, in caso di eccessivo sovraccarico, di movimenti ripetuti nel tempo o di patologie a carico della borsa dell'ileopsoas, potrebbe andare incontro a infiammazione.

 

Infiammazione ileopsoas: sintomi

sintomi dell'infiammazione dell'ileopsoas sono molto caratteristici e semplici da ricordare e tra questi ricordiamo:

  • dolore inguinale che può estendersi anche nella regione dei genitali;
  • dolore inguinale che peggiora con i movimenti della gamba (come il sollevamento della gamba distesa - più doloroso - o piegata - meno doloroso - verso l'alto);
  • dolore inguinale che peggiora con la manovra di valsalva (aumento della pressione addominale come quella che avviene durante un colpo di tosse o uno startuno);
  • dolore nei movimenti di torsione del busto dalla posizione eretta;
  • dolore durante l'esecuzione degli addominali;
  • dolore durante i test contro resistenza per il muscolo ileopsoas (come la tenuta contro resistenza del sollevamento della gamba verso l'alto);
  • assenza di dolore ai test muscolari per i muscoli adduttori;
  • assenza di dolore a tutti i test per l'articolazione dell'anca, della schiena, o della sciatica.

Tuttavia, è bene sapere che esistono anche alcuni quadri con i quali confondere l'infiammazione dell'ileopsoas, tra cui:

  • artrosi d'anca;
  • pubalgia (o dolore inguinale) legato a disturbi a carico di altri muscoli (come il retto del femore, gli adduttori, gli addominali);
  • ernia inguinale;
  • ernia addominale;
  • lesione muscolare (o strappo) dell'ileopsoas (principalmente secondaria a traumi o movimenti più bruschi e improvvisi).

 

Infiammazione ileopsoas: cura e tempi di recupero

Come qualunque tendinopatia, anche l'infiammazione dell'ileopsoas richiede il giusto tempo per la riabilitazione. In sostanza, la vera e propria cura per l'infiammazione dell'ileopsoas sono gli esercizi specifici indirizzati all'aumento della forza di questo muscolo prescritti dal fisioterapista specializzato in ambito muscoloscheletrico e i tempi di recupero variano dai 2 ai quattro mesi per la completa guarigione. In caso di sintomatologia persistente, è verosimile che i tempi di recupero si avvicinino più ai 3-4 mesi, piuttosto che a 1 o due, in particolar modo in tutti i soggetti con richieste sportive o di attività lavorative molto energiche, continue e ripetitive.

La cura dell'infiammazione dell'ileopsoas, come detto nelle righe precedenti, è l'esercizio terapeutico, ovvero esercizi specifici supervisionati dal fisioterapista e successivamente eseguiti in autonomia dal paziente. Gli esercizi per l'infiammazione dell'ileopsoas devono essere di rinforzo muscolare, non tanto di stretching e allungamento, e il motivo è legato alla natura del disturbo: il sovraccarico è dato da "sforzi" e richieste di carico che superano la capacità del muscolo di tollerarle (questo genera i sintomi come normale risposta di protezione del nostro corpo prima che si verifichino lesioni franche), non da un accorciamento del muscolo. Lo stretching può essere utilizzato al termine degli esercizi di rinforzo come cool-down (defaticamento) e per fornire all'ileopsoas un carico minimo in allungamento e aiutare il nostro corpo a sostenere anche le forze in allungamento che si verificano in queste sede anatomica durante lo sport o il lavoro.

Gli esercizi di stretching non sono efficaci se eseguiti come unica strategia terapeutica, mentre gli esercizi di rinforzo muscolare per l'ileopsoas, eventualmente coadiuvati da esercizi di stretching e allungamento, sono la vera e propria cura del disturbo. Non solo, eseguire unicamente esercizi di stretching per l'infiammazione dell'ileopsoas potrebbe ritardare i tempi di recupero e guarigione, mentre gli esercizi di allenamento della forza riducono tali tempistiche.

 

Per la corretta prescrizione ed esecuzione degli esercizi di rinforzo muscolare dell'ileopsoas in caso di infiammazione è necessario rivolgersi solo ed esclusivamente a un fisioterapista specializzato in ambito muscoloscheletrico, laureato e abilitato (iscritto all'albo dei fisioterapisti).

 

Muscolo ileopsoas: solo infiammazione?

Si tratta solo di infiammazione del muscolo ileopsoas? In realtà, probabilmente, i disturbi a carico dell'ileopsoas sono più complessi. Per quanto sia possibile si verifichi un quadro infiammatorio a carico del muscolo o della borsa (borsite) al di sopra o al di sotto dello stesso, è bene sapere che il dolore secondario a questo disturbo deve essere interpretato come un sovraccarico o un eccesso di carico. Questo squilibrio di carico può verificarsi sia nella popolazione sportiva (più probabile) che in quella non sportiva, come ad esempio un eccesso di esercizi, allenamenti, partite nell'ultimo periodo, un aumento del tempo impiegato per le camminate quotidiane o qualunque altro aumento di carico che preveda attività in cui questo muscolo è coinvolto. Ecco, quindi, che probabilmente ha più senso parlare di tendinopatia dell'ileopsoas piuttosto che di infiammazione dell'ileopsoas.

Non solo, chi non si allena o non si ritiene un soggetto particolarmente sportivo, purtroppo, non è del tutto "immune" a questo disturbo: anche un soggetto poco allenato che svolge attività o riprende attività dopo un determinato tempo trascorso senza eseguirle può andare incontro a un vero e proprio sovraccarico e sviluppare sintomi da disturbi dell'ileopsoas.

Un ulteriore motivo per cui è meglio parlare di tendinopatia dell'ileopsoas e non di infiammazione dell'ileopsoas è legata al fatto che se ci fosse solo ed esclusivamente infiammazione, vista la propria natura, il dolore dovrebbe essere sempre presente. Al contrario, escluse le fasi acute di dolore intenso dei primi giorni in cui il dolore a caricodell'ileopsoas potrebbe essere sempre presente e costante, varia in funzione delle attività svolge: migliora solitamente con il riposo e peggiore con il sovraccarico.

 

 

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