Telefono
+39 335 822 33 05
Email
ft.valeriobarbari@gmail.com

Strappo adduttore: cos’è, sintomi e cosa fare

Strappo adduttore: che cos'è?

Lo strappo all'adduttore, o lesione muscolare degli adduttori, è la conseguenza di un evento traumatico, come un brusco e rapido movimento, a carico dei muscoli adduttori, muscoli interni della coscia che hanno la funzione di avvicinare la gamba alla linea mediana del corpo, di chiuderle avvicinandole tra loro e di stabilità della gamab nei movimenti torsionali dell'anca durante i movimenti dell'arto inferiore e del tronco. I muscoli adduttori (grande adduttore, pettine, adduttore lungo, gracile) sono muscoli che originano (partono) dalle ossa del bacino (come il pube) e si inseriscono sul femore o sulla tibia e la loro contrazione determina il movimento di adduzione della gamba, ovvero il suo avvicinamento verso il centro del corpo (al contrario degli abduttori che, invece, la allontanano "in apertura".

 

Se cerchi un fisioterapista a Rimini, contattami al link in fondo all'articolo! Buona lettura!

 

Lo strappo all'adduttore è molto comune soprattutto nella popolazione sportiva, ma anche chi non pratica sport a livelli agonistici o chi non è sportivo potrebbe incorrere in questo infortuno a causa di bruschi movimenti eseguiti nel corso dell'attività lavorativa o della giornata. Solitamente, il muscolo più coinvolgo è l'adduttore lungo. Normalmente, l'evento traumatico più caratteristico dello strappo all'adduttore è il movimento brusco di apertura della gamba (come quello che avviene durante una caduta "a gambe aperte in spaccata") o durante dei veloci cambi di direzioni. Quello che avviene, sostanzialmente, è una rottura delle fibre muscolari (lesione o strappo) che determina appunto il disturbo.

 

Strappo adduttore muscolare: sintomi

sintomi dello strappo all'adduttore sono molto simili alle altre lesioni muscolari, ovvero:

  • dolore localizzato nella zona della lesione che, solitamente, non si estende lungo la coscia;
  • dolore pressoché immediato dopo il trauma;
  • dolore o fastidio (a seconda della gravità e dell'estensione della lesione) durante la deambulazione;
  • dolore o fastidio durante i movimenti di avvicinamento (adduzione d'anca a ginocchio flesso) delle ginocchia tra loro in posizione seduta;
  • dolore o fastidio durante i movimenti di avvicinamento (adduzione d'anca a ginocchio esteso) dalla posizione in piedi;
  • dolore o fastidio durante esercizi funzionali come affondi, squat;
  • dolore presente durante la corsa;
  • presenza.di ecchimosi - livido (non sempre presente e non sufficiente come elemento per la diagnosi di strappo all'adduttore);
  • presenza di gonfiore (non sempre presente).

sintomi di strappo all'adduttore variano a seconda della estensione della lesione e del meccanismo traumatico: maggiore sarà l'estensione della lesione muscolare degli adduttori e maggiore saranno i sintomi percepiti dal paziente. Come vedremo

 

Diagnosi dello strappo dell'adduttore

La diagnosi dello strappo all'adduttore prevede essenzialmente una fase clinica, attraverso la visita e i test specifici, e una fase strumentale, attraverso l'ecografia o la risonanza magnetica.

Nella fase clinica, al paziente con possibile strappo all'adduttore verranno somministrati:

  • test di forza muscolari per i muscoli adduttori;
  • test di forza muscolari per i muscoli addominali;
  • test di forza muscolari per i muscoli flessori dell'anca (come l'ileopsoas);
  • test di forza muscolari per i muscoli abduttori;
  • test di forza muscolari per i muscoli flessori di ginocchio (ischiocrurali);
  • test di forza muscolari per i muscoli estensori di ginocchio (come il quadricipite);
  • palpazione della zona di dolore;
  • test di allungamento degli stessi muscoli e in particolare dell'adduttore;
  • test funzionali (squat, affondi o altro) per valutare la capacità funzionale.

Nella fase strumentale, invece, il paziente con possibile strappo all'adduttore si sottoporrà, se indicato dal fisioterapista specializzato o dal medico di medicina generale o dallo specialista, a una ecografia o a una risonanza magnetica per confermare la diagnosi.

 

Cosa fare in caso di strappo all'adduttore

In caso di strappo all'adduttore o sospetto di lesione muscolare è indispensabile rivolgersi a un fisioterapista laureato e specializzato in riabilitazione muscoloscheletrica per una corretta valutazione (palpazione e test di forza) e intraprendere il percorso riabilitativo più appropriato. In caso di strappi muscolari, la terapia manuale (massaggio o manipolazioni articolari) potrebbero essere utili come strategia iniziale per ridurre il dolore e permettere un più agevole svolgimento degli esercizi, ma è bene ricordare che non si devono indurre stimoli energici nella zona della lesione dove si percepisce più dolore localizzato in quanto potrebbe ritardare i tempi di recupero.

Gli obiettivi del trattamento di uno strappo all'adduttore, in sintesi, sono:

  • riduzione dell'ecchimosi:
  • riduzione del gonfiore;
  • riduzione del dolore;
  • ripristino del movimento di abduzione d'anca - il movimento che più stressa in allungamento gli adduttori;
  • ripristino della forza muscolare degli adduttori e degli abduttori;
  • ripristino del gesto funzionale e della performance sportiva.

A seconda dell'obiettivo, il fisioterapista proporrà esercizi mirati, personalizzati e specifici che avranno lo scopo di raggiungerlo. Ogni esercizio avrà un proprio dosaggio in funzione dell'obiettivo che lo renderà unico nella sua esecuzione. Non sarà possibile, infatti, eseguire esercizi identici per obiettivi diversi come l'aumento della forza o la riduzione del dolore. In caso di strappo muscolare, inoltre, dal momento che le lesioni muscolari sono disturbi che potrebbero recidivare - ovvero succedere nuovamente - è indispensabile intraprendere un percorso idoneo di aumento della forza muscolare per ridurre la probabilità di incorrere in problematiche secondarie.

 

 

 

Vuoi prenotare subito una visita in studio?

Contattami direttamente su Whatsapp!