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Sindrome del tunnel carpale: sintomi, cosa fare, esercizi e quando operare

 

Cos'è la sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia periferica che interessa il nervo mediano, un particolare nervo che origina dalle radici nervose cervicali a livello del collo e che "scende" lungo il braccio fino alla mano, innervando la superficie palmare, ma non del dorso, delle prime tre dita e di metà del quarto dito. Nello specifico, il nervo mediano attraversa, a livello del polso, un canale particolarmente ristretto formato da ossa, legamenti, tendini e muscoli che prende il nome appunto di tunnel carpale e che, a causa di movimenti ripetuti, infiammazione patologie potrebbe ridurre le proprie dimensioni causando la sindrome del tunnel carpale.

 

 

Localizzazione del tunnel carpale a livello del polso. Nell'immagine, in giallo, è evidente anche il nervo mediano che attraversa avambraccio, polso e mano e che giunge fino alle prime tre dita della mano e fino alla metà del quarto dito.

 

Sintomi della sindrome del tunnel carpale

sintomi della sindrome del tunnel carpale solitamente sono molto specifici e caratteristici. In particolare i sintomi principali sono:

  • formicolio, intorpidimento, sensazione di alterata sensibilità o di scossa elettrica a livello delle prime tre dita della mano e della metà del quarto dito (superficie palmare e non del dorso);
  • debolezza nelle attività di prensione o in generale della mano;
  • dolore notturno;
  • dolore o formicolii che permangono anche dopo aver eseguito alcune attività per alcuni minuti od ore;
  • dolore o formicoliii che si estendono dalla mano e dal polso anche sull'avambraccio e, a volte, fino alla spalla.

sintomi della sindrome del tunnel carpale possono cambiare a seconda della fase del disturbo, in particolare posso essere diversi tra chi soffre del disturbo da poco tempo e chi, invece, ne soffre da tanto tempo. Nei casi in cui i sintomi siano insorti da poco tempo, è probabile che il dolore o i formicolii (o sintomi similari) siano più localizzati e meno estesi, mentre nelle fasi più avanzate, quando i sintomi sono presenti da più tempo, le sensazioni che il paziente percepisce possono espandersi anche sull'avambraccio, sulla spalla e diffondersi anche in zone in cui normalmente nei primi giorni o nelle prime settimane non sono presenti. Questo fenomeno si chiama sensibilizzazione: un processo attraverso il quale il nostro corpo amplifica le zone dei sintomi con lo scopo di aumentare, sostanzialmente, il livello di allerta e di allarme del nostro corpo. Quando la sindrome del tunnel carpale va incontro a questa sensibilizzazione, è probabile ci vorrà più tempo per risolverla e, per questo motivo, è necessario un intervento riabilitativo fisioterapico molto precoce.

 

Cause della sindrome del tunnel carpale

Le cause della sindrome del tunnel carpale sono sostanzialmente tutte quelle che prevedono una riduzione dello spazio del tunnel carpale attraversato dal nervo mediano. Tra queste, le principali sono:

  • ipertrofia (aumento del volume) dei muscoli e dei tendini che attraversano il tunnel carpale;
  • movimenti ripetuti del polso e delle dita (come nel caso dei baristi, dei lavoratori manuali, dei parrucchieri o dei cuochi);
  • sovraccarichi del polso e della mano o posizioni mantenute nel tempo in flessione palmare (che comporta lo schiacciamento del tunnel carpale);
  • disturbi congenici per cui il tunnel carpale risulta più stretto del normale;
  • fattori anatomici come conseguenze di traumi, fratture o alterazioni del consolidamento osseo a livello del polso;
  • patologie reumatiche o infiammatorie come l'artrite che potrebbe deformare l'anatomia del polso e della mano;
  • patologie che alterano la salute dei nervi periferici (come il diabete);
  • altre patologie come quelle tiroidee, l'obesità o la menopausa.

 

Diagnosi di sindrome del tunnel carpale

La diagnosi di sindrome del tunnel carpale è sia clinica che strumentale. Grazie alla sua presentazione clinica "classica" e abbastanza caratteristica, è facile riconoscerla durante la visita del paziente. Allo stesso tempo, però, saranno necessarie l'elettromiografia o l'elettroneurografia eseguite da un medico specialista in neurologia.

 

Diagnosi clinica di sindrome del tunnel carpale

La diagnosi clinica di sindrome del tunnel carpale, quella eseguita grazie alla visita del paziente, viene formulata grazie ad alcuni test tra cui: 

  • movimenti del polso in tutte le direzioni eseguite dal paziente;
  • movimenti della mano e delle dita in tutte le direzioni eseguite dal paziente;
  • movimenti del polso, della mano e delle dita eseguite dal fisioterapista (movimenti passivi);
  • valutazione della forza muscolare dei muscoli dell'avambraccio e della mano (flessori del carpo e delle dita);
  • esame neurologico (valutazione della sensibilità, dei riflessi osteo-tendinei attraverso il martelletto neurologico e della forza muscolare dei muscoli innervati dal nervo mediano);
  • test di neurotensione (movimenti specifici che mettono in tensione il nervo - simili agli esercizi per la cervicobrachialgia);
  • palpazione del tunnel carpale;
  • test specifici come la manovra di Phalen (mantenimento della posizione di flessione palmare del polso mantenendo il dorso della mano a contatto con l'altra mano) o il test di Tinel (percussione sul polso con le dita).

 

Manovra di Phalen per la diagnosi di sindrome del tunnel carpale. Nello specifico, viene richiesto al paziente di mantenere la posizione per circa 60 secondi. Il test risulta positivo quando riproduce i sintomi familiari al paziente nelle zone anatomiche (prime tre dita della mano e metà del quarto dito) di interesse del nervo mediano.

 

Test di tinel per la diagnosi di sindrome del tunnel carpale. Il test prevede la percussione del polso con le dita e risulta positivo quando riproduce i sintomi familiari al paziente nella zona di interesse del nervo mediano.

 

Diagnosi strumentale di sindrome del tunnel carpale

La diagnosi strumentale di sindrome del tunnel carpale prevede, come detto, l'elettromiografia e l'elettroneurografia. La differenza tra le due modalità di diagnosi, risiede nel fatto che l'elettromiografia studia l'attività dei muscoli della mano in risposta alla stimolazione elettrica del nervo (ricordiamo che la contrazione dei muscoli avviene grazie alla stimolazione dei nostri cavi elettrici naturali, i nervi) e che, invece, l'elettroneurografia studia la velocità di conduzione dello stimolo nervoso applicando due elettrodi in due punti separati (normalmente prima e dopo il polso) e valutare se quest'ultima risulta alterata in caso di compressione del nervo nel tunnel carpale.

Altre modalità di diagnosi, come la radiografia o le indagini di laboratorio, servono esclusivamente per escludere altre cause di dolore al polso e alla mano come la frattura (nel caso della radiografia) o patologie reumatiche o infettive (nel caso degli esami di laboratorio).

 

Come curare la sindrome del tunnel carpale: rimedi, cura e terapie

Curare la sindrome del tunnel carpale è piuttosto complesso e richiede un'attenta valutazione (sia medica che fisioterapica), nonché un percorso riabilitativo molto meticoloso.

Ciò che non deve essere fatto in caso di sindrome del tunnel carpale, sicuramente, è:

  • sottovalutare i propri sintomi e ritardare l'assistenza medica e fisioterapica;
  • sottoporsi a terapie strumentali di nulla efficacia come laserterapia, fanghi, terapie caldo/freddo, intrarossi o ultrasuoni;
  • sottoporsi a terapie di manipolazioni del polso, dell'avambraccio o delle dita (gli "scrocchi articolari);
  • ignorare i propri sintomi a lavoro o durante le attività provocative.

Al contrario, le cure e i rimedi della sindrome del tunnel carpale possiamo classificarle in questo modo:

  • utilizzo di un tutore o di uno splint unicamente nelle ore notturne e nei primi giorni dall'insorgenza dei sintomi;
  • ridurre le attività provocative (lavoro, hobby o sport) che peggiorano i sintomi - almeno nei primi giorni dall'insorgenza dei sintomi;
  • farmaci (su prescrizione medica);
  • esercizi specifici prescritti dal fisioterapista.

Qualunque altra terapia, soprattutto se non prescritta dal medico di medicina generale, dallo specialista o dal fisioterapista specializzato in ambito muscoloscheletrico, non è in alcun modo raccomandata e per questo motivo non dovrebbe essere considerata come strategia per ridurre i sintomi da sindrome del tunnel carpale.

 

Splint, tutore, fascia per la sindrome del tunnel carpale

Gli splint, i tutori o le fasciature per la sindrome del tunnel carpale potrebbero essere utili - come detto nelle righe precedenti - nelle prime fasi di dolore o formicolii acuti e intensi, specialmente nei soggetti che praticano sport o lavori che impongono l'utilizzo o il sovraccarico del polso, della mano o delle dita. Tuttavia è bene sapere che queste soluzioni non sono risolutive e possono essere utili esclusivamente nelle prime fasi del disturbo. Normalmente, gli splint vengono utilizzati nelle ore notturne per garantire una stabilità del polso che non generi sintomi intensi (grazie alla posizione obbligata e mantenuta che offre lo splint stesso), mentre alcune fasciature vengono adottare per proseguire le proprie attività traendo minimo sollievo.

Lo scopo degli splint, dei tutori e di alcune fasciature per la sindrome del tunnel carpale è quella, come detto, di trarre sollievo nella popolazione di pazienti che hanno necessità di proseguire le proprie attività, ma le cure e i rimedi per questo disturbo sono principalmente farmacologiche (prescritte dal medico di medicina generale o dallo specialista) e il trattamento riabilitativo con un fisioterapista specializzato. 

 

Sindrome del tunnel carpale: intervento e quando operare

La scelta di sottoporsi a intervento chirurgico in caso di sindrome del tunnel carpale spetta unicamente al chirurgo e al paziente che, sulla base delle caratteristiche del soggetto (età, patologie, attività lavorativa), concorderanno per tale soluzione. Normalmente, l'intervento chirurgico viene proposto ai pazienti che:

  • hanno gravi deficit di forza ai muscoli dell'avambraccio, del polso o della mano;
  • hanno dolore intenso che non risponde al trattamento farmacologico o riabilitativo, specialmente dopo 6 mesi;
  • hanno sintomi ingravescenti e che peggiorano nel corso del tempo in maniera importante.

 

Sindrome del tunnel carpale: cosa fare dopo intervento

Dopo l'intervento chirurgico per la sindrome del tunnel carpale è necessario rivolgersi immediatamente a un fisioterapista specializzato per una valutazione e per intraprendere il percorso riabilitativo corretto.

Tra le prime accortezze da tenere a mente, la guarigione della ferita e l'attenzione alle medicazioni (su indicazione dello specialista chirurgo che ha eseguito l'intervento) sono i primi elementi da considerare. In particolare, sarà di vitale importanza evitare tutte quelle attività - nei primi giorni - che potrebbero compromettere la guarigione della ferita chirurgica e, probabilmente, astenersi dallo sport, dal lavoro e dalle attività che producono sovraccarichi o microtraumi a livello del polso e delle dita.

Superata questa fase - nei primissimi giorni post-intervento - sarà indispensabile intraprendere il percorso riabilitativo con il fisioterapista attraverso tecniche manuali ed esercizi specifici per migliorare il movimento del polso e delle dita, la forza muscolare e ridurre i sintomi che residuano dopo l'intervento. Le tecniche manuali e gli esercizi proposti dopo la chirurgia sono sostanzialmente simili a quelli che vengono proposti ai pazienti con sindrome del tunnel carpale che non si sottopongono all'intervento ma con alcune accortezze in più nel rispetto della guarigione dei tessuti.

 

Esercizi per la sindrome del tunnel carpale

Gli esercizi per la sindrome del tunnel carpale sono essenzialmente di tre tipi:

  1. Esercizi di neurodinamica;
  2. Esercizi di rinforzo muscolare;
  3. Esercizi per migliorare l'estensibilità dei muscoli dell'avambraccio, della mano e delle dita;
  4. Esercizi per migliorare il ROM (movimento) del polso e dell'avambraccio.

 

Esercizi di neurodinamica.

Guarda anche i video-esercizi per l'ernia cervicale e per la cervicobrachialgia: alcuni sono molto simili!

 

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