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Devo preoccuparmi della risonanza magnetica della mia schiena?

 

"Degenerazione del disco"

"Protrusione discale"

"Restringimento del canale vertebrale"

"Ernia discale"

"Spondilosi"

"Artrosi vertebrale"

Queste sono solo alcune delle parole che potremmo ritrovare nei referti delle risonanze magnetiche quando vogliamo capirci di più sul nostro mal di schiena.

 

Siamo proprio sicuri che tutte queste parole, che in effetti spaventano un po', significhino necessariamente dolore?

Fermiamoci un attimo.

 

Vi darò due brevissime informazioni che ci chiariranno una volta per tutte le idee!

Partiamo da quello che hanno scoperto dei ricercatori!

Premessa: sarà breve, ma è necessario sapere queste 3 cose in particolare.

 

VENIAMO A NOI

Un gruppo di studiosi americani si è chiesto: ma tutte le cose che ritroviamo nelle nostre risonanze magnetiche.. le hanno solamente chi ha dolore? Oppure anche altri?

Ebbene, la scoperta è davvero sorprendente (e non sono gli unici ricercatori a essere arrivati alle stesse conclusioni!).

 

Che cosa hanno trovato? Ecco le 3 buone notizie!

 

 

1. Ciò che ritroviamo nella nostra risonanza magnetica, spesso, è normale che ci sia!

Dopo aver fatto nostro questo primo concetto, approfondiamolo con le altre due buone notizie che ci chiariranno le idee.

2. Sopra i 60 anni, le "protrusioni" o le "degenerazioni discali" sono assolutamente normali e fanno parte del normale processo di adattamento del nostro corpo nel corso degli anni.

Sembra che il 90% dei pazienti (cioè 9 persone su 10!) abbia queste "alterazioni" della colonna vertebrale, in particolare nella zona lombare. Qual è la buona notizia? La buona notizia è che nessuno di questi pazienti reclutati nello studio aveva dolore! Questo è sufficiente per farci capire che ciò che troviamo nella nostra risonanza magnetica potrebbe anche non essere collegato al nostro mal di schiena.

3. Riguarda solo le persone con più di 60 anni? No, anche per i giovani sembra valere la stessa cosa.

Anche per i giovani il discorso non cambia. I ricercatori infatti hanno scoperto che più del 50% delle persone di età compresa tra i 30 e i 39 anni aveva "degenerazioni discali" o "protrusioni" e, anche in questo caso, nessuno aveva dolore!

 

Insomma Valerio, dopo tutto questo racconto, cosa ci portiamo a casa?

Tutto ciò che ritroviamo nella nostra risonanza magnetica non assume alcun valore se non ci associamo la clinica: cioè come sta il paziente nella vita reale. Altrimenti si rischia soltanto che le indagini strumentali (radiografie, risonanze magnetiche, TAC) siano soltanto delle costosissime foto del nostro corpo. Ci sono tanti pazienti che hanno molto dolore senza alcuna "anomalia" nella loro risonanza magnetica e, al contrario, tanti pazienti che hanno poco o addirittura nessun dolore (come quelli di cui abbiamo parlato prima!): tutto questo è assolutamente normale.

 

Quello che deve essere fatto è farsi visitare, in caso di mal di schiena, da un fisioterapista specializzato che analizzerà insieme a voi le vostre indagini strumentali (a volte ci danno tante informazioni!) e condurrà un buon colloquio esaustivo associato a una valutazione approfondita (la vera e propria visita).

 

Senza tutto questo, un indagine strumentale non ci dice molto.

Ripensiamo infatti ai pazienti dello studio dei ricercatori americani. Tutti loro nella loro schiena avevano qualcosa che non rispecchiava la schiena perfetta. Eppure nessuno aveva dolore!

Le indagini strumentali, da sole, non possono sostituire la clinica.

 

Grazie,

Valerio Barbari

 

Dott. Valerio Barbari

Fisioterapista, OMPT - RIMINI

Collaboratore alla Didattica presso l'Università degli Studi di Genova
Specializzato nel trattamento del dolore e delle problematiche cervicali e di schiena

 

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