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8 cose che devi sapere sulla tua cervicale

Quali sono le 8 cose essenziali da sapere sulla “cervicale”?

 

La “cervicale” che non passa o che ritorna in maniera ricorrente come fosse un raffreddore, è una malattia e una condanna?

La risposta, e anche la buona notizia, è NO, non è una malattia né tantomeno una condanna.

Il termine “cervicale” (che non è altro che la zona della colonna vertebrale compresa tra testa e spalle) nel gergo comune indica impropriamente una condizione dolorosa (cervicalgia) che colpisce prevalentemente la regione posteriore del collo che può raggiungere:

  • la zona della testa (dando, per esempio, mal di testa);
  • la zona tra collo e spalle;
  • le spalle stesse;
  • le braccia;
  • la zona alta della schiena.

Un po’ come per il mal di schiena, il dolore cervicale ha, da sempre, subito l’influenza di alcuni luoghi comuni che si sono dilagati a macchio d’olio nel vissuto di ciascuno di noi.

Diciamocela tutta, nel corso degli anni è stato attribuito alla “cervicale” un significato molto più tenebroso rispetto a quanto non lo sia in realtà.

 

 

Ecco cosa devi sapere!

 

 

1) Il dolore cervicale è, nella maggior parte dei casi, di natura benigna.

Quello che tutti dobbiamo sapere è che, nella maggior parte dei casi, è di natura benigna e i casi in cui è sintomo di una patologia più grave sono davvero rari.

 

2) Le indagini strumentali a cui vengono sottoposti i pazienti NON sempre servono ad ottenere più informazioni sul disturbo! 

Tutto ciò che vediamo nelle nostre radiografie o risonanze magnetiche, anche per quel che riguarda la colonna cervicale, è molto comune anche nelle persone che non hanno alcun dolore!

Per questo motivo, non possiamo imputare la “colpa” dei nostri sintomi solamente a ciò che leggiamo nei referti delle radiografie, risonanze o altro (soprattutto quando il dolore persiste da un po’!).

Nemmeno in quest’area anatomica esiste la “schiena perfetta”.

Piuttosto, le indagini strumentali hanno un peso rilevante in caso di sospetto di un problema più serio per il quale sarà necessario un approfondimento specialistico o di altra natura.

 

3) La maggior parte degli episodi di dolore cervicale acuto (appena insorto) si risolve spontaneamente nell’arco di 2 settimane.

A supporto del fatto che spesso gli episodi di dolore cervicale sono benigni, dobbiamo sapere che la maggior parte di questi ultimi si risolve spontaneamente in un arco di tempo compreso tra 2 settimane e 3 mesi.

Non è purtroppo una regola e ci sono alcuni pazienti che soffrono di dolore cervicale per più tempo.

 

4) Le indagini strumentali non sono di grande aiuto neanche per capire quale paziente "andrà meglio" e quale invece impiegherà più tempo a guarire. 

La ricerca ci dice chiaramente quali sono i fattori che potrebbero far ritardare il recupero in caso di dolore cervicale.

Tra questi ritroviamo la presenza di forte dolore al braccio, dolore in diverse e numerose regioni del collo e della colonna vertebrale, fumo, obesità, basso livello di salute generale, fattori come ansia, paura del movimento, evitamento del movimento del collo e della testa, una scarsa qualità del sonno e, soprattutto, un basso livello di attività fisica ed esercizio.

 

5) Il text-neck NON esiste! Trovata pubblicitaria e di marketing?

Ideato da Dott. Google e alimentato dalle pseudoscienze più stravaganti, il text-neck, cioè una presunta patologia per la quale chi usa il cellulare dovrebbe sviluppare dolore cervicale per via del piegamento del collo e della testa, ha ottenuto purtroppo un enorme successo attraverso i media.

La ricerca scientifica sostiene non vi sia alcuna correlazione tra l’utilizzo del cellulare e l’insorgenza di dolore cervicale.

Anche esulando dal contesto scientifico (che resta comunque l’unico a poter fornire risposte alle nostre domande), tanto per avanzare un'obiezione contro questa nuova moda: non è forse vero che lo facevamo anche prima esattamente nella stessa maniera? Prima no ed ora sì?

 

6) Contrariamente a ciò che viene orgogliosamente spiegato, NON è la postura in sé che mantieni a lavoro, a casa sul divano, mentre leggi un libro o sei al cellulare che crea problemi, ma il fatto di fare la stessa cosa per troppo tempo!

Al nostro corpo non interessano tanto le posture che assumiamo, ma è molto interessato al fatto che queste posizioni non si protraggano nel tempo!

Il nostro corpo trae beneficio dal movimento e ne soffre l’assenza, pertanto è portato a far scattare un allarme (dolore) nel momento in cui tale movimento o posizione venga eseguito o mantenuta per un periodo prolungato ed eccessivo.

 

7) Alcuni dolori cervicali possono dare mal di testa o vertigini e la fisioterapia è un ottimo alleato contro questi disturbi!

Il nome tecnico della prima è cefalea cervicogenica (=che origina dalla cervicale) e si caratterizza per avere un’insorgenza nella zona posteriore della testa che si espande fino alla fronte o agli occhi, che va e viene insieme al dolore al collo e che aumenta con i movimenti o posizioni mantenute del collo e della testa.

Quello della seconda invece è vertigine cervicogenica e si presenta come senso di instabilità, senso di ubriacatura, giramenti di testa o sensazione di testa vuota od ovattata. Anche in questo caso, generalmente, questi sintomi vengono scatenati da un trauma cervicale (come un colpo di frusta) o dal movimento/posizioni mantenuti della testa e del collo.

Affidati a un bravo fisioterapista per la gestione di questo problema!

La terapia manuale e l’esercizio terapeutico rappresentano due strategie estremamente efficaci per queste condizioni.

 

8) La migliore arma per prevenire il dolore cervicale? L'attività fisica e l’esercizio, nient’altro. 

Mettiamo una croce definitiva su cerotti, creme, pomate, pietre che emanano calore, mani poggiate sulla testa per qualche minuto, o qualunque altra cosa che non prevede il movimento.

Il collo, come qualunque altra regione del corpo, è fatto per muoversi e per questa ragione, non penso ci sia da stupirsi, deve farlo!

In caso di dolore tale movimento dovrà solamente essere adattato e dosato proprio sulla tua condizione in quel preciso momento e la fisioterapia è un'ottimo alleato contro la nostra "cervicale"!

In effetti, non ci sono controindicazioni al movimento, all’esercizio e, in senso più generale, all’attività fisica.

 

 

Bibliografia

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Valerio Barbari

Dottore in Fisioterapia, OMPT

Orthopaedic Manipulative Physical Therapist

Collaboratore alla didattica Master in Riabilitazione dei Disordini Muscoloscheletrici

Università di Genova (Savona)