Spalla Congelata: Cos’è, Sintomi, Cause, Diagnosi e Trattamento
Introduzione
La spalla congelata, nota anche come capsulite adesiva, è una condizione dolorosa caratterizzata da una progressiva rigidità e limitazione del movimento dell'articolazione della spalla. Questo disturbo può durare mesi o anni, con un impatto significativo sulla qualità della vita del paziente, rendendo difficoltose attività quotidiane come vestirsi, sollevare il braccio o persino dormire. I dati relativi alla spalla congelata, in inglese frozen shoulder, dimostrano come l'incidenza varii tra il 2% e il 5% della popolazione generale, con una maggiore prevalenza nelle donne (rapporto 1,4:1) e un'età media di insorgenza intorno ai 55 anni. Si tratta di una patologia spesso autolimitante, ma che in alcuni casi può causare disabilità a lungo termine nel 10-20% dei pazienti e sintomi persistenti fino al 60% dei casi.
In questo articolo esploreremo cause, sintomi, diagnosi e trattamenti per la spalla congelata, con un focus su strategie basate sulle migliori evidenze scientifiche.
Cos'è la Spalla Congelata?
La spalla congelata, nello specifico, è una condizione principalmente di natura infiammatoria che colpisce la capsula articolare della spalla (ovvero il "rivestimento" dell'articolazione), determinando un ispessimento e una perdita di elasticità del tessuto che avvolge l'articolazione gleno-omerale (spalla). Questo processo porta, spesso, alla formazione di aderenze fibrose e a una significativa riduzione della mobilità passiva (come il movimento che esercita il fisioterapista con paziente rilassato) e attiva (ovvero il movimento compiuto attivamente e autonomamente dal paziente).
Esistono due forme principali di spalla congelata:
- Primaria: insorge senza una causa apparente e può essere associata a condizioni metaboliche come diabete mellito e disfunzioni tiroidee;
- Secondaria: si sviluppa in seguito a traumi, interventi chirurgici, immobilizzazione prolungata o altre patologie della spalla come lesioni della cuffia dei rotatori.
Sintomi della Spalla Congelata
I sintomi, normalmente, si sviluppano gradualmente e seguono tre fasi distinte (seppur la scienza, a oggi, non è del tutto chiara sulla distinzione specifica di queste tre "fasi"):
- Fase dolorosa ("congelamento"): dura da 6 settimane a 9 mesi. Il dolore è intenso, soprattutto di notte, e iniziano le prime limitazioni di movimento;
- Fase rigida ("fase congelata"): dura da 4 a 12 mesi. Il dolore può ridursi, ma la rigidità articolare raggiunge il massimo livello, limitando significativamente i movimenti;
- Fase di recupero ("scongelamento"): dura da 6 mesi a 2 anni (nei casi più persistenti e non in tutti). La mobilità migliora progressivamente, anche se in alcuni casi non si recupera completamente.
I sintomi principali includono:
- Dolore persistente e profondo nella spalla, che peggiora con i movimenti;
- Rigidità progressiva che limita i gesti quotidiani;
- Difficoltà nel sollevare il braccio o nel ruotarlo nelle direzioni dell'extra-rotazione (movimento di apertura esterna dell'avambraccio rispetto al corpo) e dell'intra-rotazione (come il movimento che prevede il posizionamento della mano dietro la schiena comunemente compiuto per allacciare il reggiseno nelle donne);
- Riduzione della forza muscolare per inattività conseguente al dolore che limita il normale arco di movimentazione del braccio.
Cause e Fattori di Rischio
Le cause precise della spalla congelata non sono completamente note, ma alcuni fattori possono aumentare il rischio di sviluppare questa condizione:
- Età e sesso: più comune dopo i 40 anni, con una maggiore incidenza nelle donne;
- Patologie metaboliche: il diabete mellito è uno dei principali fattori di rischio. I pazienti diabetici hanno inoltre una prognosi peggiore (ovvero hanno maggiore probabilità di ottenere un recupero tardivo rispetto alla media dei pazienti);
- Disturbi tiroidei: ipotiroidismo e ipertiroidismo sono associati a un rischio aumentato di sviluppare questa condizione clinica;
- Malattie autoimmuni: condizioni come artrite reumatoide possono favorire l'infiammazione e/o la patologia capsulare;
- Traumi o interventi chirurgici alla spalla che portano a periodi di immobilizzazione;
- Sedentarietà e inattività prolungata.
Diagnosi della Spalla Congelata
La diagnosi di spalla congelata si basa su:
- Anamnesi e visita clinica: valutazione dei sintomi e della mobilità della spalla - nonché di tutti gli altri distretti articolari, come il collo, per escludere che siano coinvolti nei sintomi del paziente;
- Test della mobilità passiva e attiva: riduzione dell'arco di movimento in tutte le direzioni;
- Esami di imaging (previa prescrizione medica):
- Radiografia: per escludere fratture o artrosi gleno-omerale;
- Risonanza Magnetica: utile per distinguere la spalla congelata da altre patologie come le lesioni della cuffia dei rotatori o da altri disturbi muscoloscheletrici;
- Test di iniezione: infiltrazione di anestetico per valutare la risposta e differenziare la patologia da altre cause di dolore.
Trattamento della Spalla Congelata
Il trattamento è principalmente conservativo, con l'obiettivo di ridurre il dolore e migliorare la mobilità.
- Terapia Conservativa
- Farmaci antinfiammatori (FANS) per ridurre il dolore prescritti dal medico;
- Fisioterapia personalizzata, con esercizi mirati a recuperare la mobilità senza aggravare i sintomi (oltre alla terapia manuale specifica);
- Infiltrazioni di corticosteroidi per ridurre l'infiammazione nelle fasi iniziali;
- Hydrodistensione capsulare: iniezione di soluzione salina e corticosteroidi per espandere la capsula articolare.
- Trattamenti Avanzati
- Manipolazione sotto anestesia: indicata nei casi refrattari, con possibili rischi di frattura e per questo motivo proposta solo in casi selezionati;
- Chirurgia artroscopica: riservata ai casi gravi con sintomi persistenti oltre 12 mesi, per rimuovere le aderenze capsulari.
Esercizi per la Spalla Congelata
Gli esercizi per la spalla congelata sono fondamentali per recuperare la funzionalità articolare. Alcuni esercizi più noti includono:
- Stretching assistito: usare un bastone o l'altro braccio per aiutare il movimento che può essere compiuto dal paziente anche in autonomia;
- Esercizi di rinforzo muscolare: rafforzare la muscolatura migliorando la mobilità in tutti quegli archi di movimento disponibili o consentiti;
- Mobilizzazioni passive: movimenti delicati per prevenire la formazione di nuove aderenze per il mantenimento della mobilità articolare che, a differenza dello stretching, non hanno lo scopo di migliorare l'articolarità, almeno direttamente, ma quello di garantire una corretta "lubrificazione" articolare grazie al movimento - indispensabile per la salute delle articolazioni, inclusa la spalla.
Conclusione
La spalla congelata è una patologia complessa e debilitante. Nella maggior parte dei casi, la terapia d'elezione è quella conservativa (infiltrazione di cortisone, approccio farmacologico non infiltrativo e fisioterapia) con un tasso di successo estremamente elevato. Nei casi più complessi, invece, è possibile che, previa decisione condivisa tra paziente e medico specialista, vi sia la necessità di ricorrere all'intervento chirurgico che, come è bene ricordare, viene riservato solo ed esclusivamente ai casi selezionati che non rispondono alla terapia conservativa di prima linea o che soffrono di una condizione così disabilitante da imporre un trattamento invasivo come la chirurgia.